Forse la sintesi migliore l'ha fatta Gianna Nannini, quando, durante il suo concerto, una volta saputala vittoria della Roma ha indossato la maglia di Totti e ha cantato l'inno di Italia 90, conosciuto da tutti come «Notti magiche». E la notte colorata di giallorosso magica lo è stata davvero: dal centro alla periferia, dal karaoke di El Shaarawy al bagno nella fontana di Pallotta fino ai fuochi d'artificio del Quadraro, tutta Roma si è stretta intorno a Di Francesco e ai calciatori in un enorme abbraccio. Abbraccio che è durato anche ieri: bambini vestiti di giallorosso fuori le scuole, gente in metropolitana con la divisa della Roma e persino dentisti al lavoro con la maglia di Manolas.

FESTA INFINITA - E poi loro, i calciatori, con Di Francesco gli eroi del giorno. Pellegrini e Strootman travolti dall'entusiasmo: il primo su un eventuale futuro alla Juve ha detto «No no, tranquilli», il secondo alla radio del club ha assicurato: «Abbiamo rispetto di tutti, ma paura di nessuno. Vogliamo la finale». Tutti hanno festeggiato a cena con mogli e figli. Kolarov si è rilassato ieri al mare a Santa Severa. Perotti ha accompagnato la moglie all'ecografia del secondogenito che nel nome porterà (anche) il legame con questa città: si chiamerà Romeo. Tutti euforici e commosssi anche chi non è cresciuto a pane e Curva Sud, come Bebe Vio: «Dire che è stato uno spettacolo è dire poco, alla fine tutti a piangere». Lo scrive la campionessa paralimpica, lo pensano tutti i romanisti. Come l'ex presidente Rosella Sensi. «Complimenti a Roma e alla Roma - dice a Radio 24 -. Ho pianto, è stata una serata perfetta».